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Italia Nostra sulla Villa di Cafaggiolo

di Leonardo Romagnoli

LA VILLA MEDICEA DI CAFAGGIOLO PATRIMONIO UNESCO MORTIFICATA DA UN PESANTE DEGRADO
di Mariarita Signorini Italia Nostra Firenze


Nei giorni scorsi intrappolata, come è oramai di norma, nel consueto imbuto che si crea all’altezza di Barberino sulla trafficatissima Autosole, sono uscita dal casello autostradale e ho imboccato la strada provinciale che costeggia il lago del Bilancino, una strada da cui si godono scorci straordinari e la dolcezza del paesaggio mugellano. Mi sono poi fermata davanti al Castello di Cafaggiolo, incuriosita da quei brandelli ormai laceri che svolazzavano dai ponteggi, che ne coprono da anni le impalcature; è stata l’occasione per scattare delle foto, che evidenziano lo stato di abbandono totale in cui versa la grande villa, già residenza di Lorenzo il Magnifico e della sua corte.
Nel cartello affisso davanti all’edificio si legge, infatti, che i lavori di ristrutturazione del complesso monumentale dovevano partire il 2 ottobre 2017 e terminare dopo 270 giorni – quindi in meno di un anno. Ma sono ormai passati 4 anni e il degrado del complesso è innegabile, solo il taglio dell’erba del giardino prospiciente il Castello indurrebbe a pensare che qualcuno provvede e tenta almeno di salvare le apparenze, ma se ci si avventura dietro, attraverso la piccola via laterale e accessibile, erbacce e rovi
la fanno da padroni.


La villa fa parte di un progetto turistico ricettivo di ben 425 camere, da realizzarsi all’interno della proprietà di 500 ettari. La variante urbanistica è stata approvata nel 2020 dai Comuni competenti di Barberino, Scarperia e San Piero, ma a oggi non c’è traccia della prevista convenzione tra la proprietà e gli Enti pubblici, per regolare l’utilizzo delle aree. Nel frattempo la villa con la Manica Lunga doveva e poteva essere restaurata.
Forse l’imprenditore argentino Alfred Lowenstein, dopo l’acquisto della ex caserma Vittorio Veneto a Firenze in Costa San Giorgio, a due passi dal Ponte Vecchio, con vista mozzafiato sulla città, ha deciso che Cafaggiolo non è più una priorità e che può anche andare in rovina. A Firenze si prevedono infatti la realizzazione di 120 tra camere d’albergo, suite e appartamenti.


Lowenstein più che un filantropo e mecenate sembrerebbe essere un novello padrone della città e della campagna, che pur di raggiungere i propri scopi non disdegna di proporre le soluzioni più impattanti: a Firenze propose l’installazione dell’ascensore verticale e della funicolare orizzontale a cremagliera a servizio dell’albergo, nel Mugello lo spostamento della strada addirittura a sinistra del Fiume Sieve.
Un intervento costoso a spese pubbliche che toglierebbe il bene UNESCO dalla vista dalla strada stessa, preteso a tutti costi dall’imprenditore che, evidentemente, si è rifiutato di prendere in considerazione uno spostamento della viabilità sulla destra del fiume Sieve, opera che risulterebbe meno impattante, di più breve realizzazione e meno dispendiosa.

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0 commenti

Franco 4 Ottobre 2021 - 13:21

Al sindaco ignesti è anni che glielo diciamo, ma anche il Mugello si fa incantate dai falsi mecenati. Su fb facemmo dei post, per dire che i teli bianchi dei ponteggi anche messi sulla facciata principale, non permettevano nemmeno una foto dalla strada, trafficatissima, allora li tolsero. L’unico risultato ottenuto negativamente, è che se intendi camminare a piedi, per gli antichi sentieri, dal castello del Trebbio ai margini di cafaggiolo, arrivano i proprietari a cavallo con il fattore a scacciarti. Roba da matti, non c’erano riusciti nemmeno i medici,

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