Non si ferma il lavoro della Protezione Civile in Mugello, dove si continua a intervenire per far fronte ai danni causati dalle piogge torrenziali e dalle frane che hanno colpito l’area tra il 13 e il 15 marzo.
Come comunicato dal Comune di Firenze, le squadre della Colonna Mobile hanno supportato i comuni di Vaglia, Marradi e Vicchio, garantendo la continuità amministrativa nelle attività di censimento dei danni e nella realizzazione delle prime opere necessarie per il ripristino delle condizioni di sicurezza.
A Vaglia la situazione si presenta particolarmente critica: sono stati gestiti quasi 50 eventi tra frane, cedimenti e allagamenti. Oltre all’intervento tecnico, è stato fornito anche un fondamentale supporto amministrativo.
Per affrontare l’emergenza, nel comune sono stati distaccati 15 agenti e funzionari della polizia municipale, impegnati nella gestione della viabilità e nei sopralluoghi nelle aree più colpite.
A Vicchio e Marradi, invece, i tecnici della Protezione Civile hanno lavorato alla redazione degli atti e alla gestione delle somme urgenze necessarie a mettere in sicurezza le infrastrutture.
“Abbiamo risposto a una richiesta di aiuto – ha dichiarato l’assessore Laura Sparavigna – con lo spirito di solidarietà e le competenze che contraddistinguono le donne e gli uomini della nostra Protezione Civile. Voglio ringraziare tutti i volontari e i funzionari intervenuti: hanno dimostrato ancora una volta professionalità e capacità di sacrificio”.
Anche l’assessore alla Protezione Civile di Vaglia, Stefania Lombardo, ha sottolineato come il lavoro in emergenza sia ancora in corso: “Dopo oltre un mese stiamo intervenendo sulle somme urgenze e sulla gestione della viabilità compromessa, soprattutto a causa delle chiusure lungo la Bolognese. Molte attività sono rese possibili grazie al supporto della Colonna Mobile della Protezione Civile di Anci, ai dipendenti del Comune di Firenze e al coordinamento con gli uffici di Vaglia“.
Lombardo ha inoltre evidenziato come l’afflusso di personale abbia amplificato e in alcuni casi raddoppiato le risorse umane disponibili per fronteggiare l’emergenza e la successiva fase di ricostruzione.